
Un pitone scappa e uccide due bambini di cinque e sette anni in Canada. Le vendite di animali esotici, nel frattempo, in Italia aumentano. Siamo così sicuri che tenere un serpente in casa, soprattutto quando si hanno dei bambini, non sia pericoloso? Aaron Arcangeli, ravennate, da otto anni ha un pitone reale di nome Tusca che vive in una teca di vetro posizionata in salotto, non lontano dalla televisione. Aaron è padre di un bimbo di sei mesi e insieme a loro e alla compagna vive anche il primo figlio di lei, quattro anni. Aaron apre il lucchetto che sigilla la casa del serpente, che nel tempo ha raggiunto la lunghezza di un metro e settanta, lo appoggia sul mobile e lo fa accarezzare al bambino più grande: “Non c’è nessun pericolo – racconta – se l’animale viene seguito, nutrito con regolarità una volta al mese e non lasciato libero per casa”. Nell’estate dello scorso anno, addirittura, Aaron aveva comprato anche un pitone albino di due metri, che poi è morto. Ma con il senno di poi, forse, non si sarebbe dato all’acquisto di animali esotici con i bambini già presenti in casa: “Allora non potevo saperlo. Ero stato da un mio amico che aveva un serpente e mi era venuta voglia di averne uno per me. Può sembrare strano ma un pitone è comunque un animale da compagnia, io ci parlo, lo tengo in braccio. E in genere lo prendo fuori dalla teca quando i bambini non sono a casa”.
Tusca era quindici centimetri quando Aaron se l’è portata a casa, oggi sarebbe in grado di mangiarsi un gatto e strozzare un uomo: “L’importante è avere sempre l’accorgimento di chiuderlo nella teca quando non si può avere la situazione sotto controllo, per esempio quando si va a dormire. Per il resto non vedo il problema: la notizia del Canada, dove il pitone è scappato da un negozio degradato e si è infilato nelle tubature, va presa con le dovute precauzioni. Ci si rimane male, sono comunque morti due bambini. Ma quel serpente non era della famiglia, viveva in in un negozio malandato, con ben pochi controlli e le teche aperte”.
Tusca, al massimo, diventerà due metri. Che comunque non sono pochi: “L’istinto animale ce l’ha ma una volta al mese vado a Milano Marittima a comprare i topolini per nutrirla. Basta questo a scongiurare ogni potenziale pericolo. Sono molto tranquillo, così come lo è la mia compagna che se l’è trovata da un giorno all’altro in casa, visto che la scelta di comprarla risale a molto tempo prima rispetto all’inizio della nostra convivenza”.
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