Ventenne minacciata dall’ex fino in sala parto: la denuncia di Perledonne

Minacce fino in sala parto per una ventenne a Cesena. Lo denuncia Marisa Marisi, dell’associazione “Perledonne” che coglie la triste occasione per ricordare la necessità di un protocollo contro la violenza di genere in città. E’ il padre del nascituro, secondo quanto riferisce, l’uomo che minacciava la giovane.

“L’uomo, convivente della donna fino a qualche mese fa, ha seguito la partoriente fino in ospedale ed ha continuato a prometterle una morte imminente davanti ai genitori che l’hanno accompagnata al Bufalini nel tentativo di proteggerla. Ma quello di oggi non è stato che l’ultimo degli episodi di minacce gravissime da parte dell’uomo che, in un primo tempo dopo la separazione, si era detto persino sollevato dalla decisione della giovane convivente di far ritorno nella casa dei genitori, vista la piega che stava prendendo la loro relazione”.

“Dopo un po’ tuttavia ha dato inizio alle persecuzione secondo il classico cliché: telefonate a tutte le ore, promesse di morte per tutta la famiglia della donna oltreché per lei e il bimbo che sta per nascere. Ma a quale porta – si chiede l’associazione . può bussare nella nostra realtà una donna in queste condizioni che già in altri casi hanno portato alle conclusioni drammatiche che tutti conosciamo? Il 20 maggio scorso la ragazza ha sporto denuncia contro il suo persecutore, ma le forze dell’ordine non hanno potuto far altro che indirizzarla al Centro Donna” dove “le è stato consigliato di rivolgersi ad un legale. Frattanto l’ex convivente – uomo conosciuto per le sue intemperanze e per il carattere violento – qualche giorno fa, approfittando del l’assenza del padre della giovane, è entrato nell’animazione della famiglia ed ha minacciato di uccidere tutti: l’ex fidanzata, la madre e le sorelle. Una situazione drammatica, come si può ben comprendere, per una donna che per di più sta affrontando una fase così delicata per la sua vita come il parto”.

“Tutto questo le sarebbe stato risparmiato se anche a Cesena, come in tante città d’Italia, fosse operativo un protocollo contro la violenza di genere che prendesse in carico la donna e allontanasse l’uomo che tra breve potrebbe mettere in atto i suoi propositi omicidi. Denunciamo dunque, ancora una volta, e con forza, la necessità che chi di dovere assuma le proprie responsabilità, perché la nostra città non resti al margine di questo improrogabile impegno di civiltà”.

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