Gli insegnanti sanno poco dell’epilessia. Questo l’allarme lanciato dalla Lega italiana contro l’epilessia, che oltre a sfornare dati (sono più di 500mila le persone che ne soffrono in Italia, oltre la metà dei quali sono bambini e adolescenti), sta iniziando un percorso formativo per il corpo docente. Sabato 18 maggio a Palazzo D’Accursio (Bologna) si terrà il convegno “Epilessie: informazione vs disinformazione. Fuori dall’ombra” dove si parlerà di questo, così come della dieto-terapia che da qualche tepo si sta sperimentando proprio nel capoluogo emiliano.

L’Emilia-Romagna, del resto, è la regione dove è stato avviato anche il percorso salva-vita, per la somministrazione di farmaci a scuola. Peccato che le linee guida non bastino e che spesso gli insegnanti si sentano caricati di eccessiva responsabilità. Timore che viene ridimensionato da Emilio Franzoni, direttore dell’unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Sant’Orsola, che invita a riflettere sul fatto che la responsabilità resta del medico.
Un problema che emerge anche dall’indagine Perfect, secondo la quale In Italia i bambini epilettici potrebbero non ricevere trattamenti tempestivi a scuola o in comunità, proprio a causa di carenza di formazione e orientamenti chiari.
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