Papà: a Forlì il 78% va ai corsi pre-parto. Il Centro per le famiglie investe su di loro

I casi sono due: o i papà di Forlì riflettono più di altri sul proprio ruolo o il Centro per le famiglie riesce con le sue attività a catturare anche il loro interesse. Fatto sta che al Percorso Nascita la percentuale di frequenza degli uomini è altissima: si parla del 78%. Significa che su cento donne che vanno ad imparare come si attacca il bebè al seno, come si respira durante il travaglio e come si cambia un pannolino, solo una ventina vanno sole. E’ partita da queste cifre la riflessione della coordinatrice Nadia Bertozzi e del suo team: “Vista l’originalità di questa alta affluenza maschile, abbiamo pensato di investire ancora di più, pensando che se un papà è coinvolto ancor prima di diventarlo, forse sarà più attento, co-responsabile e condividerà prima l’organizzazione della nuova vita familiare”.

Per questo il 3 aprile torna l’appuntamento con Mondopapà, un vero “pacchetto” che vuole portare i padri in primo piano anche dopo che si sono così impegnati nella fase precedente la nascita dei loro bambini. Il primo incontro – dedicato solo agli uomini così come il secondo e il terzo – si terrà alle 20,30 e si intitolerà “Padre, pater o papà”. A condurlo, il pedagogista Ernesto Sarracino. “Sarà un confronto – spiega Bertozzi – sull’idea di padre che gli uomini si portano dietro, sugli aspetti che vogliono evitare e quelli ai quali invece vogliono assomigliare rispetto alla propria figura paterna. Li aiuteremo a riflettere su come stanno vivendo il nuovo ruolo, su come è cambiata la relazione con la compagna. Molte volte i papà si sentono esclusi da quella relazione speciale che s’instaura tra la mamma e il suo bambino. Spesso il loro aiuto non viene accettato. Vogliamo dare voce a questi timori”. Il 13 e il 20 aprile (in due turni: 9,15 e 10,40) la pedagogista musicale Saula Cicarilli si concentrerà su canzoni, libri e filastrocche per dare modo ai papà di mettersi in discussione sul fronte del gioco con i loro figli: “Non è raro sentire papà convinti che con i bambini, fino a che non hanno tre anni, non si può fare nulla. Non è così. Vogliamo riflettere con loro su come un po’ di fantasia possa aiutare a creare momenti di valore con i figli e a sostenere quindi la relazione”.

Solo il 4 maggio alle 9,30 saranno invitate, per l’ultimo incontro con Ernesto Sarracino e Nadia Bertozzi, anche le mamme (ecco perché è già stato predisposto un servizio di baby-sitting): “Dedicheremo questo appuntamento alle coppie. E’ importante che anche le mamme sappiano quello che è emerso nel primo incontro. Utilizzeremo spezzoni di film e provocazioni sulla gestione della vita quotidiana”. Un esempio? “Un semplice planning settimanale con la suddivisione dei compiti: chi fa la spesa, chi cucina, chi porta il bambino dal pediatra. Ma soprattutto, come quelle azioni vengono svolte da parte dei papà. Se l’uomo vive le incombenze come una seccatura, la conflittualità nella coppia aumenta inutilmente. Meglio comunicare di più e dirsi le cose come stanno”.

Il Centro per le famiglie da tempo sta analizzando i bisogni delle famiglie. E una verità sta emergendo sempre più chiara: “Il tema della condivisione è centrale. Soprattutto nei primi anni di vita del bambino la parola ricorrente è tempo. Peso, sacrificio e colpa sono gli stati d’animo che accompagnano la sensazione di non riuscire a fare tutto”. Da qui il lancio dell’amo ai papà: “Devono prendere atto che la vita è cambiata. Noi diamo degli spunti. Sta poi alla coppia decidere come utilizzarli”. Alla scorsa edizione di “Mondopapà” hanno partecipato 72 uomini con figli da zero a due anni: “E’ chiaro che il nostro è un progetto di nicchia. Ma dico sempre ai partecipanti che sono fortunati a potere riflettere su se stessi. Conto sul fatto che al bar o in palestra, tramite un tam-tam informale, la voce si sparga”.

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