Congedi ai papà: la legge Fornero parte zoppa. Giorni a casa con i bimbi solo per chi lavora nel privato

Seppure pochi, i tre giorni per i papà introdotti dalla legge Fornero erano piaciuti. In attesa di tempi migliori, almeno potevano sembrare come un primo passo verso un cambiamento. Così in molti hanno chiamato il mio ufficio perché, in attesa della nascita, volevano organizzarsi per meglio e condividere con la mamma questo bel momento.

La legge prevede che il padre, lavoratore dipendente, entro i 5 mesi dalla nascita del figlio ha l’obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di 1 giorno. Entro il medesimo periodo, il padre lavoratore dipendente può astenersi per un ulteriore periodo di 2 giorni, anche continuativi, a patto che la madre rinunci ad altrettanti giorni di astensione obbligatoria.

Sia il congedo obbligatorio sia quello facoltativo sono fruibili dal padre anche contemporaneamente all’astensione della madre.

Congedi obbligatorio e facoltativi si applicano per le nascite dal 1° gennaio 2013. Per tali periodi viene riconosciuta un’indennità giornaliera a carico dell’ INPS pari al 100% della retribuzione.

Come fare?  Il padre lavoratore è tenuto a fornire preventiva comunicazione in forma scritta al datore di lavoro dei giorni prescelti per astenersi dal lavoro in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto di almeno 15 giorni di preavviso, ove possibile. Il datore di lavoro comunica all’INPS le giornate di congedo fruite.

Nel caso di congedo facoltativo, il padre allega alla richiesta una dichiarazione della madre di non fruizione del congedo di maternità a lei spettante per un numero di giorni equivalente a quello fruito dal padre, con conseguente riduzione del congedo. Tale dichiarazione deve essere trasmessa anche al datore di lavoro della madre.

Il congedo obbligatorio e quello facoltativo si applicano anche al dipendente padre adottivo o affidatario.

In realtà, anche dopo l’uscita della circolare esplicativa dell’INPS, sono emerse alcune restrizioni per la fruizione del congedo.

La legge, come dicevamo, introduce per chi diverrà papà a partire dal 2013, un giorno di congedo obbligatorio e due giorni di congedo facoltativo.

Tale opportunità va a favore dei lavoratori dipendenti, però solo a favore di quelli di aziende private. Infatti il Ministero della Pubblica Amministrazione e della semplificaizone (da cui dipendono i lavoratori del settore pubblico) non ha ancora recepito la normativa Fornero, per cui per loro non sarà possibile usufruire di tale provvidenza.

 I papà dipendenti della Pubblica Amministrazione non potranno usufruire del giorno di congedo obbligatorio e neppure quello facoltativo, così come indicato dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

Molto probabilmente, anche se non siamo in possesso di specifiche affermazioni, i due giorni di congedo facoltativo potrebbero incontrare difficoltà nel caso che la madre sia dipendente del settore pubblico.

Non ci resta che augurarci che quanto primo il Dipartimento della Funzione Pubblica possa ovviare alle problematiche rilevate.

 A cura di Rosa Maria Amorevole, Consigliera di Parità della Regione Emilia Romagna

 

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