Bebè a costo zero? Si può. Ne è convinta Giorgia Cozza, giornalista comasca che così ha dato anche un titolo al suo libro (Il leone verde, 2008 e Mondadori 2012, in uscita in Spagna e in Polonia) ed è pronta a dimostrare con Bebè a costo zero, crescono che la regola del risparmio vale anche dopo i primi anni di vita. Autrice di vari libri, tra cui E adesso… cresco, E adesso… regole(Sfera-RCS, 2007 e 2012) e Benvenuto fratellino Benvenuta sorellina (Il leone verde, 2013), collabora con varie riviste specializzate occupandosi di gravidanza, allattamento, psicologia, salute della mamma e del bambino. Ed è anche mamma. Chi, meglio di lei, quindi?
Giorgia, davvero si può avere un bebè a costo zero?
“Davvero. Anche se sembra impossibile. Anche se sentiamo sempre dire che i bambini costano, lo scrivono sui giornali, lo ribadiscono in tivù, e a furia di dirlo diventa vero. Ma sono tanti i genitori che hanno scoperto con soddisfazione che ai bisogni di un bimbo piccino si può rispondere al meglio senza spendere migliaia di euro”.
Vale anche per chi ha due o tre figli?
“Vale ancor di più. Le grandi spese, quelle che poi in molti casi si rivelano superflue in genere vengono fatte per il primo figlio, quando non si ha ancora idea di quali siano i veri bisogni di un neonato e si fatica a distinguerli dai bisogni indotti, creati ad arte dalla pubblicità. Il mercato propone una mole infinita di gadget e accessori e i futuri genitori, complice l’inesperienza e il (sacrosanto) desiderio di non far mancare nulla ai proprio bambini… comprano”.
A che cosa si può rinunciare e a cosa no?
“Se parliamo di accessori, indispensabile è il seggiolino auto. Se la famiglia non usa il seggiolino, la sicurezza del bambino è a rischio. Detto questo, altri accessori indispensabili non ce ne sono. Ci sono prodotti che alcune famiglie hanno trovato utili per il loro bambino, per la loro realtà. Ma gli stessi prodotti per altre famiglie si sono rivelati superflui, quindi non possiamo metterli nella lista degli irrinunciabili. Se parliamo invece di bisogni del neonato e del bambino nei primi anni di vita, bè i bambini vengono al mondo con pochi essenziali bisogni. Ma la risposta a questi bisogni nella maggior parte dei casi non ha il cartellino del prezzo. Contenimento, vicinanza, affetto… Braccia amorevoli e latte di mamma non si acquistano dei negozi specializzati per l’infanzia”.
Quali sono le cose sulle quali si può risparmiare di più?
“La lista sarebbe lunga… E attenzione non stiamo parlando di risparmiare sulla pelle dei nostri bambini, perché non c’è crisi che tenga, se dobbiamo fare dei sacrifici li faremo noi adulti, per i figli solo il meglio. Il fatto è che veramente alle esigenze “fisiologiche” del neonato ha pensato la natura. La vicinanza e il contatto con mamma e papà calmano, rassicurano, offrono stimoli sempre adeguati per uno sviluppo sano ed armonioso. Il latte materno è l’alimento specie-specifico, ideale per la crescita di ogni bambino (e chi il latte non ce l’ha? Nella maggior parte dei casi a mancare non è il latte, ma sono le informazioni corrette e il sostegno, importantissimi perché la neomamma riesca ad allattare). L’amore dei genitori è garanzia di felicità, nei primi mesi, ma anche nei primi anni di vita del bambino. Altre voci di spesa: le pappe pronte e gli omogeneizzati, comodi in caso di necessità, non sono una tappa indispensabile, la pappa fatta in casa, frutta e verdura di stagione, cibi sani e genuini, vanno benissimo per svezzare un bimbo che, dopo il sesto mese, non ha bisogno di liofilizzati&co (necessari quando lo svezzamento iniziava in epoca troppo precoce). Per giocare, semplici oggetti di uso domestico si rivelano molto più attraenti dei giochi tutti luci e suoni che in genere piacciono molto a noi genitori, ma che non permettono al bimbo di “fare” (schiacciare un tasto non è giocare!). E ancora, il riciclo da mamma a mamma per accessori e vestitini, usati così poco che non fanno in tempo a rovinarsi o consumarsi… Trovare soluzioni meno convenzionali e consumistiche, e al tempo stesso più economiche, etiche e rispettose dell’ambiente, è possibile. Ogni esigenza del bambino può essere soddisfatta investendo cifre impegnative, con una spesa moderata o, ancora, senza comprare nulla”.
Il risparmio vale solo per i primi anni?
“Bella domanda. Questo è l’argomento trattato nel “sequel”, Bebè a costo zero crescono che è in preparazione. No, non vale solo per i primi anni, anche se indubbiamente quando il bambino cresce entrano in gioco più dinamiche. Ma i genitori che si sono allenati a riflettere e fare scelte critiche nei primissimi anni di vita del bebè, poi sono avvantaggiati, sanno già che non esiste una sola strada, e sono abituati e valutare e decidere in ogni situazione qual è la LORO soluzione, quella giusta per la propria famiglia, senza paura di uscire dai percorsi più battuti del così fan tutti”.
Che consigli ti senti di dare ai neogenitori?
“Alle mamme vorrei dire che loro “sanno e possono”. Che hanno tutte le carte in regola per accudire al meglio il loro bambino. Ai papà vorrei dire di “esserci”, di prendersi cura delle compagne. Perché dove c’è un papà che sostiene e incoraggia, in genere c’è una neomamma più serena. E poi di seguire il cuore. Oggi su come crescere un figlio si sente dire tutto e il contrario di tutto. Tanti, troppi esperti vogliono insegnare ai genitori come relazionarsi con i loro bambini. Ecco, forse conviene ricordare che nessuno conosce un bambino come la sua mamma. È lei l’esperta quando si parla di suo figlio. Con buona pace di quanti – parenti, amici, conoscenti e sconosciuti – elargiscono consigli non richiesti o giudizi inopportuni. Mamme siete in gamba, datevi fiducia!”

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