Suona la sveglia (quasi sicuramente dal cellulare), allunghi la mano, accendi il tuo smartphone e dai un’occhiatina: Facebook, twitter, posta. Prima del caffè, prima della colazione, quasi prima di aprire entrambi gli occhi. Prima, insomma, di fare qualsiasi altra cosa. Roba da generazione y, almeno secondo il Cisco Connected World Technology Report del 2012 che fotografa la dipendenza dei giovani tra i 18 e 30 anni dal web: per il 90 per cento degli intervistati a livello mondiale controllare il telefono è la prima azione della giornata. I dati non mentono: 9 su 10 lo fanno prima di andare a scuola o al lavoro; dalla mattina alla sera la generazione y è always tuned, sempre connessa, il che vuol dire che come generazione di futuri professionisti saranno più informati e predisposti a comunicare. Uno su quattro controlla lo smartphone talmente tante volte da non saperlo quantificare, uno su cinque controlla social, posta ed sms una volta ogni dieci minuti, un terzo almeno ogni trenta minuti. Il 60 per cento lo fa in maniera subconscia o compulsiva. Le più connesse sono senza dubbio le donne, l’85 per cento rispetto al 63 degli uomini.
A farne le spese, ahinoi, anche il romanticismo. Perché se pensate che a letto il cellulare resti spento vi sbagliate: 3 su 4 lo utilizza anche a letto, un terzo se lo porta anche in bagno.
Farne a meno? Impossibile, per il 60 per cento la cosa scatenerebbe ansia da astinenza.

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