“San Valentino sarà anche commerciale ma per me che non l’ho mai festeggiato, un valore ce l’ha eccome. E’ comunque una giornata simbolica”. Simone Parma è di Viserba, ha 34 anni e all’età di tre gli è stata diagnosticata una distrofia muscolare che a dieci lo ha costretto a vivere in carrozzina. La festa degli innamorati, per uno come lui, ha il sapore di un obiettivo difficilissimo da raggiungere: avere una relazione con una donna. Per non stare a guardare, Simone si è iscritto a Loveability.it, un progetto web di Maximiliano Ulivieri, dove le persone con disabilità si raccontano e cercano l’anima gemella. Così facendo, sfatano un taboo, quello che le crede e giudica incompatibili con il sesso e l’amore.
Simone, quante volte ti sei innamorato?
“Quattro o cinque cotte, in passato, le ho prese. Adesso è qualche anno che non mi innamoro. Ma sarebbe ora di cominciare a festeggiarlo, questo benedetto San Valentino”.
Hai avuto qualche storia?
“Storie purtroppo no, solo avventure. E’ davvero difficilissimo trovare persone che guardino oltre la tua disabilità e che vedano solo la persona”.
C’è una causa culturale, secondo te?
“Eccome. Ci portiamo dietro un retaggio che vede i disabili solo come malati, senza nessuna esigenza legata alla sessualità”.
E invece, raccontacelo tu, le pulsioni sessuali appartengono anche a chi ha una patologia come la tua?
“Io sono esattamente come una persona sana. Mi distinguo solo per il fatto che le mie pulsioni non riesco a soddisfarle”.
E’ un argomento di cui ti capita di parlare con chi è nelle tue stesse condizioni?
“Anni fa avevo un amico con la distrofia. Con lui ne parlavo spesso. Per il resto, mia madre è un’ottima confidente in materia. Capisce benissimo la mia difficoltà e la mia mancanza affettiva. Sa che il desiderio di una donna mi appartiene al pari degli altri. Soffre molto per questo, ma non sa bene come aiutarmi”.
Credi esista una soluzione?
“Sostengo la battaglia di Maximiliano Ulivieri per l’istituzionalizzazione degli assistenti sessuali in Italia. Sono figure che aiutano i disabili a conoscere il proprio corpo e a provare piacere senza tuttavia avere con loro rapporti completi. In altri Paesi europei esistono eccome, addirittura prendono un diploma per poterlo fare. Qui siamo indietro anni luce”.
Un ragazzo con la distrofia muscolare quali ostacoli reali incontra, se vuole avere un rapporto sessuale?
“Vivo con un respiratore, non cammino e ho bisogno di qualcuno per lavarmi, vestirmi e fare tutto. Anche salire su un letto è un problema, va messo in conto”.
Che augurio ti faresti, per il futuro?
“Mi piacerebbe incontrare una persona che s’innamorasse di me nonostante le difficoltà fisiche. O almeno, se questo è troppo, qualcuna capace di darmi affetto”.
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