Servizi scolastici e rette: la Giunta di Rimini fa sconti alle famiglie più colpite dalla crisi

Tariffe agevolate per tutti i servizi scolastici per le famiglie più colpite dalla crisi. Lo ha deciso la Giunta del Comune di Rimini nell’ultima seduta con la quale ha chiuso i lavori per il 2012, finanziando il provvedimento con oltre 53.000 euro prevedendo una serie d’agevolazioni tariffarie per garantire il diritto dei bambini all’educazione e all’istruzione e la fruizione dei servizi scolastici e per l’infanzia. Un sostegno reale per quei nuclei famigliari dove uno o entrambi i genitori siano rimasti senza lavoro, oppure posti in cassa integrazione, o per quei lavoratori autonomi costretti a chiudere l’attività.
La tariffa dei servizi scolastici e per l’infanzia erogati dal Comune sarà ricalcolata per gli utenti appartenenti a nuclei familiari di lavoratori, residenti a Rimini e con l’indicatore Isee inferiore a 35.000 euro, che si trovano nelle seguenti condizioni:

– lavoratori disoccupati da almeno due mesi a causa di licenziamento per giusta causa  (vedi circolare INPS n. 97 del 04.06.2003 );

– lavoratori disoccupati da almeno due mesi a causa della scadenza di un precedente contratto di lavoro a termine non rinnovato (compresi i contratti di collaborazione, a progetto e di somministrazione);

– lavoratori collocati in cassa integrazione guadagni o sospesi da almeno due mesi e/o interessati da una riduzione dell’orario, pari almeno al 50% del limite contrattuale individuale;

– lavoratori che sono stati ammessi a fruire degli “ammortizzatori sociali in deroga” di cui alla delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 692/2009

– lavoratori autonomi che, da almeno due mesi, hanno chiuso la partita IVA e posto in liquidazione l’azienda.

Sarà inoltre ricalcolata la tariffa relativa alla frequenza del nido d’infanzia, della scuola per l’infanzia e per la refezione fruita nella scuola primaria e per l’infanzia statale per gli utenti che si trovano nelle condizioni già elencate. Sono previsti invece contributi ad integrazione della retta per la frequenza dei servizi educativi a gestione privata o situati fuori dal territorio comunale.Per le famiglie di minori titolari di voucher conciliativi, nelle quali uno dei genitori perda il lavoro – e quindi il voucher – il Comune continuerà a corrispondere l’intero contributo. I contributi potranno essere concessi fino a un importo massimo di 53.362 euro.

 

 

 

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g
To Top