Giacomo è una ranocchia che ha paura del buio.
Per ritardare il più possibile il momento in cui rimarrà solo nella sua stanza, chiede una carezza, poi un abbraccio e poi un bacio, esaurendo il repertorio fino a quello della buona notte.
Nel buio la paura di Giacomo prende le forme di draghi malefici, serpenti piumati, scheletri di rospi. Da far accapponare la pelle.
Non solo, sente anche dei rumori provenire da sotto il letto. Terrificanti rumori che non lasciano presagire nulla di buono. Grat Grat Cirp Splash.
Giacomo tremebondo, dopo svariati tentativi, riesce a farsi ospitare nel lettone e a sfrattare il papà.
Il papà rana si infila nel letto del suo piccolo. Chiude gli occhi e Grat Grat Cirp Splash! I rumori ci sono davvero.
Un papà rana degli anni ottanta si sarebbe messo con la testa sotto al cuscino, dopo una sana imprecazione. Il papà rana moderno prende il ranocchio e lo porta a scoprire l’origine dei rumori. Era tutta colpa di talpe, uccelli e pesci esuberanti. Giacomo così imparerà a non avere più paura.
Però se si becca il raffreddore perché è uscito in pigiama alle due di notte, chi la sente la mamma rana? La mamma rana è così da sempre, da ben prima degli anni ottanta.
Kitty Crowther, Grat Grat Cirp Splash, Babalibri
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta