Interruzioni volontarie di gravidanza: in Romagna abortiscono più le italiane. Le ragazzine sono meno del 10%

In Romagna abortiscono più le italiane delle straniere. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto sui consultori familiari stilato dalla Regione sui dati del 2011. Per quanto il dato totale parli di un 52,3%  di interruzioni volontarie di gravidanza da parte delle donne straniere, nella sola Romagna non succede così. Ma andiamo per ordine. A Ravenna (sedi di Ravenna, Lugo, Faenza) i certificati rilasciati in un anno per l’I.v.g. sono stati 510, di cui 226 a donne immigrate (il 44,3%). A Forlì le cifre sono molto diverse: sui 322 certificati, solo 22 hanno riguardato donne d’oltralpe (il 7,1%). A Imola si parla di 130 certificati, dei quali 60 a donne immigrate (46,2%). A Cesena (Cesena-Valle del Savio e Rubicone mare) la bilancia pende dalla parte delle straniere: il 51,9% dei certificati per poter interrompere la gravidanza hanno riguardato proprio loro (107 su 206). A Rimini (sedi di Rimini e Riccione) le autorizzazioni nel 2011 sono state 692: 334 (48,3%) a donne straniere. Inferiore al 10%, invece, il numero di aborti che hanno visto come protagoniste ragazze minorenni o da poco maggiorenni (18-19 anni). Nel 2011 ce ne sono stati 9 a Imola, 31 a Ravenna, 17 a Forlì, 17 a Cesena e 47 a Rimini.

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