“Donne che aiutano le donne”. E’ questo il nome del progetto del Consultorio familiare dell’Ausl di Imola che individua alcune figure assistenziali volontarie che, dopo una formazione, possano fungere da ambiente di sostegno e seguire a domicilio le puerpere in difficoltà.
“La maternità è un mestiere – spiega Maria Grazia Saccotelli, responsabile del consultorio – e c’è bisogno di una fase di apprendistato con qualche tipo di modello o di guida che sia già passato attraverso questa esperienza. Un ruolo che non consiste semplicemente nel fornire consigli o informazioni, ma nel creare un clima psicologico che rassicuri e incoraggi ad esplorare le proprie capacità genitoriali. Soprattutto le mamme alla prima esperienza sentono una maggiore responsabilità ed hanno l’impressione di non fare mai abbastanza: il dubitare delle proprie risorse può creare grosse difficoltà alla neo puerpera e l’intervento educativo-assistenziale delle nostre volontarie è mirato anche ad accrescere l’autostima di queste donne e a rafforzare la loro identità di madre, senza esprimere mai giudizi o regalare verità assolute che non esistono, ma prendendole per mano ed accompagnandole in questa delicata fase della relazione con il loro bambino”.
Le volontarie che danno vita a questo progetto, prima di iniziare questa attività di accompagnamento, seguono un percorso che prevede con primo colloquio individuale seguito da incontri informativi-formativi con professionisti dell’Ausl e da un periodo di osservazione dei neonati presso i servizi consultoriali o di ostetricia e pediatria. Vengono così preparate al meglio per rispondere alle segnalazioni che arrivano da ostetriche o ginecologhe o da pediatri e servizi sociali, ma talora anche alle spontanee richieste di aiuto delle neo mamme.
Le neo mamme vengono seguite in media per 5-6 mesi, a seconda del bisogno e in questo periodo le volontarie costruiscono un rapporto di fiducia e confidenza, di aiuto per la neo-mamma ma anche di grande gratificazione per le operatrici stesse. “All’inizio può non essere facile entrare in casa di queste coppie, ma piano piano diventiamo punti di riferimento, confidenti su cui contare nei momenti di difficoltà o semplicemente compagne con cui andare a fare la spesa – spiegano Silvia, Doretta e Rosanna, tre delle volontarie – E’ grande la soddisfazione nel poter seguire e verificare la positiva crescita di una relazione madre-bambino che magari è partita con qualche difficoltà. Anche i papà hanno con noi un ottimo rapporto e spesso sono proprio loro che ci chiamano se si presentano momenti difficili per la loro compagna nel processo di accudimento del neonato”.
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