La crisi l’aveva cambiato. C’erano momenti in cui lei stentava a riconoscere l’uomo di cui si era innamorata.

Sempre giù di morale, negativo, distratto. Aveva anche smesso di cercare soluzioni per risolvere il suo problema di lavoro. Come se il tempo fosse infinito.Ma non potevano permetterselo. Non c’era tempo da perdere. Uno stipendio in meno era un dura botta per quel periodo.

E così lei aveva deciso di prendersi tutto sulle sue spalle.

“Coach, il mio lavoro va bene, ma voglio che vada ancora meglio. Mio marito ha delle grosse difficoltà finanziarie e io devo far fronte a tutto, da sola. Quindi, il mio desiderio è far crescere ancora di più il mio business…”

“Perché lo desideri?”

“Perché mio marito sta passando una fase di stallo, non sta reagendo alla situazione”.

“E quindi, tu vuoi far crescere la tua attività perché tuo marito non sta reagendo ai suoi problemi di lavoro?”

Ci fu un lungo silenzio. La mente segue percorsi strani, a volte.

“È sbagliato?”

“Non ho detto che è sbagliato. Sicuramente la tua attività se ne avvantaggia. Mi chiedo solo se far funzionare meglio il tuo business porterà anche tuo marito a reagire alla sua situazione…”

“Non è detto. Potrebbe anche deprimersi ancora di più… Una volta ho letto un esempio un po’ esagerato, ma credo che fosse molto vero… Diceva che se dai un calcio ad un pallone puoi prevederne la traiettoria… Se lo dai ad una persona… Beh! Non sai mai come potrebbe reagire! Ma io ci provo a stimolarlo! Glielo dico sempre!”

“Hummm… Come si motivano le persone?”

“Non lo so… Faccio quello che conosco…”

“Si dice che se continui a fare quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto… Sai cosa mi viene in mente? Anche con i tuoi clienti, si tratta di motivarli a fare qualcosa, no?”

“Sì, è vero… Allora, in realtà, è questo il mio obiettivo: “imparare a motivare le persone”. Se ci riesco, posso sia aiutare mio marito che migliorare la mia attività!”

Già… I cosidetti “due piccioni con una fava”…

a cura di Paola Fantini, life and business coach