Anoressia, bulimia, disturbi in genere del comportamento alimentare. Anche i genitori di figli che ne soffrono hanno bisogno di parlarne, confrontarsi, sostenersi. E’ nata così l’associazione Volo Oltre di Cesena, che questa sera alle 20, al Castello di Sorrivoli, organizzerà la sua prima cena annuale per farsi conoscere e raccogliere fondi. Per ora i soci sono una ventina. E’ Paola Alessandrini, segretaria dell’associazione, a raccontare gli albori dell’associazione.
Che età hanno i vostri figli, in media?
“Le età sono le più svariate, si va dai 16 ai 40 anni”.
Perché avete deciso di lavorare sui genitori?
“Perché si ammala tutta la famiglia. Quello che appare come un problema legato al cibo, in realtà è un problema delle relazioni. Non è detto che la famiglia sia la causa ma in molti casi sono interessate le relazioni al suo interno, che devono per forza cambiare”.
Quanto conta il mito dell’immagine della società odierna?
“Conta ma non può essere l’unica spiegazione, altrimenti si ammalerebbero tutti. In realtà si ammala chi è più fragile e chi attraverso il corpo vuole mandare dei messaggi”.
Come intervenite?
“Per ora ci incontriamo ogni 15 giorni con una psicologa che coordina i nostri gruppi di auto mutuo aiuto. Ma siamo alla ricerca di altri esperti. Vogliamo allargare il più possibile la nostra rete di riferimento. Siamo in contatto con l’Ausl e con il centro per i disturbi alimentari che fa capo alla dottoressa Giaquinto”.
Su quali progetti state lavorando?
“Vogliamo organizzare un seminario, in marzo, per far conoscere i disturbi alimentari. Un’iniziativa per la città, con degli specialisti. E poi vogliamo lavorare nelle scuole superiori, dal prossimo anno scolastico. La prevenzione è tutto e parlarne con i ragazzi è fondamentale”.
E i genitori? Hanno il coraggio di mettersi in gioco?
“Spesso, purtroppo, è la famiglia a non voler vedere. Dietro una dieta, un dimagrimento, vengono nascosti problemi ben più gravi. L’intervento precoce è importantissimo”.
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