
Non sono ancora realtà, ma lo scorso 6 dicembre 2012 il Governo ha varato novità che potrebbero modificare la legge sui congedi parentali.
Le norme intervengono direttamente sul testo unico in materia di maternità e prevedono, in base all’accordo quadro comune, la possibilità di poter fruire del congedo parentale anche su base oraria.
Mamma e papà, in pratica, potrebbero chiedere al datore di lavoro di usufruire di particolari fasce orarie di permesso, concordandoli con lui in anticipo. Questo permetterebbe di avere una maggiore elasticità nella fruizione dei congedi parentali, al fine di incoraggiare anche i papà.
Nei dettagli, all’atto della presentazione della domanda di congedo, il lavoratore dovrà indicare al datore di lavoro l’inizio e la fine del periodo di congedo.
Le due parti potranno comunque mantenersi in contatto durante il periodo di congedo, anche per concordare adeguate misure di ripresa dell’attività lavorativa, tenendo conto di quanto eventualmente previsto dalla contrattazione collettiva. Il testo chiarisce anche che le parti potranno concordare forme di ripresa differenti e ulteriori rispetto alla trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
Una volta varato il decreto, le novità non saranno automatiche. Infatti si stabilisce che “la contrattazione collettiva di settore stabilisce le modalità di fruizione del congedo su base oraria, nonché i criteri di calcolo della base oraria e l’equiparazione di un determinato monte ore alla singola giornata lavorativa”. Quindi, perché il provvedimento – una volta approvato – diventi operativo, si dovranno attendere i rinnovi dei contratti collettivi nazionali.
Le novità derivano dall’incrocio di tre leggi: la legge Fornero (legge 92/2012), che dal primogennaio 2013 estende ai padri l’obbligo di un giorno di riposo (più due facoltativi) per la nascita del figlio, da utilizzare entro i cinque mesi di vita di quest’ultimo; dal Dl Sviluppo (Ddl di conversione del Dl 179/2012), che snellirà l’iter dei certificati medici per l’assenza del dipendente a causa della malattia del figlio; e dal Dl «anti-infrazioni Ue», che consentirà di fruire dei congedi parentali, quelli possibili fino agli otto anni di vita del bambino, anche a ore durante le giornate lavorative.
A cura di Rosa Maria Amorevole, Consigliere di Parità Regione Emilia Romagna
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