Sei incinta? Ti licenzio. Le discriminazioni in provincia di Ravenna

Fato Luwanga Nuru, consigliera di parità della Provincia di Ravenna

Lavoro femminile e diritti, un tema scottante di cui devono farci carico anche le consigliere di parità della Provincia di Ravenna, Fato Luwanga Nuru (effettiva) e Arianna Orrù (supplente), che hanno informato il consiglio sulla propria attività nel corso di quest’anno e del 2011. I casi affrontati nel 2012 sono stati 24. Diciotto, invece, le consulenze. Quattro in tema di contratti, 7 di congedi, 5 di conciliazione, part-time e rientro dalla maternità, 2 di presunte discriminazioni razziali e uno ciascuno in tema di progressione di carriera, discriminazione per disabilità  e mobbing. L’ufficio ha trattato tre casi di discriminazione: due relativi a demansionamenti al rientro dalla maternità e uno di licenziamento alla comunicazione della maternità. Altri tre casi erano stati già presi in carico negli anni precedenti: uno di mobbing, uno di discriminazione di genere e una collettiva in corso di esame da parte della consigliera regionale.
Fato Luwanga Nuru ha poi parlato del Tavolo Lavoro Conciliazione e Salute delle Donne composto da Comune di Ravenna, Provincia, sindacati Cgil Cisl e Uil, Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio e Ausl di Ravenna. In seguito hanno aderito all’accordo la Direzione provinciale del lavoro di Ravenna, i Comuni di Solarolo, Lugo e Faenza e l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Nel 2011 sono stati promossi tre seminari in materia di salute e sicurezza in chiave di genere. “Nel 2012 – ha aggiunto la consigliera della Provincia – si è scelto di avere il contributo di Inail in particolare nell’attività di studio sulla sicurezza in ambito domestico, ragionamento legato, sempre in tema di conciliazione alla tutela di quest’aspetto anche nel lavoro di cura”. A Ravenna e Faenza – ha concluso Fato Luwanga Nuru – si sta attuando un percorso di formazione in tema di conciliazione diviso in due sezioni, una dedicata alle imprese e organizzazioni sindacali e l’altra agli enti pubblici. La finalità è di reperire diverse aziende del territorio in grado di sperimentare al loro interno un progetto di conciliazione e/o di programmare delle azioni in vista di eventuali futuri finanziamenti.

 

 

 

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