L’obiettivo di Urbano Marano, specie quando si cala nella parte de #ILROMPI e inizia a disegnare vignette, è ridere di tutto. Ha iniziato a farlo, nonostante i momenti bui, anche dopo l’esperienza della prematurità vissuta, insieme alla compagna Valeria, da quando Allegra e Bianca, lo scorso giugno, sono nate con diverse settimane di anticipo, pesando meno di tre chili in due.
L’infermiera della Tin dell’ospedale di Rimini Natascia Simeone, infatti, conoscendo la sua attività di vignettista e il suo ironizzare su diversi aspetti della vita (di coppia, per lo più), ha chiesto a Marano la possibilità di realizzare un diario di bordo per tutti quei genitori che passano per culle termiche, incubatrici, tubi e ossigeno.
«Del resto – racconta il neopapà – tutta la nostra storia è iniziata in modo tragicomico. Il giorno in cui Valeria ha rotto le acque io avevo un appuntamento per vendere una delle nostre Smart. Ironizzando, al telefono, con la persona che da Roma sarebbe venuta a comprarla, gli ho detto che ci saremmo visti a patto che non si fossero rotte le acque. Neanche a farlo apposta, è successo. E il giorno dopo, con Allegra e Bianca già nate, eravamo in mezzo ai medici che ci parlavano di cose per noi impensabili. Io fino a pochi anni prima non sapevo nemmeno cosa fosse un bambino, figuriamoci un bambino prematuro. Eravamo già entrati in quella dimensione parallela che è la terapia intensiva neonatale».
Responsabile marketing per l’azienda Krona Koblenz che ha finanziato le prime 300 copie del diario, Marano tra le prime vignette a tema prematurità ha scherzato sul fatto che la Tin potesse essere paragonata a una Spa: «Ho iniziato, così, a omaggiare #LETWINS, sdrammatizzando i tanti momenti di dolore che si vivono. Io ne ricordo, in particolare due. Il primo è stato il primo approccio alla prematurità, quando ignari di tutto abbiamo cominciato ad ascoltare i sanitari, uscendone terrorizzati. Il secondo è quando è stata paventata la rimozione di uno dei polmoni di Allegra, ipotesi che nel giro di 48 ore, anche grazie alla direttrice del reparto Gina Ancora che in fin dei conti ha salvato nostra figlia prendendo tempo per vederci chiaro, è per fortuna svanita visto il migliorare delle sue condizioni».
Oggi Allegra e Bianca, che hanno sei mesi ma in realtà è come se ne avessero quattro, stanno bene. E per Marano si può continuare a ridere.
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