Endometriosi: l’associazione che aiuta le donne stasera a Faenza

Annalisa Frassineti

Quando si scopre di avere l’endometriosi la vita cambia radicalmente. Ci si sente sole, smarrite, con l’autostima sottozero e i rapporti sociali, la vita di coppia e il lavoro messi a dura prova. Ci si può sentire una donna “difettosa”, una donna a metà e si ha paura, perché forse non si potranno avere figli.

Gli anni passano, a volte più di dieci, prima di ricevere una diagnosi, perché l’endometriosi è una malattia cronica che non si vede, subdola, di cui non si conoscono le cause e non esistono cure definitive, né percorsi medici di prevenzione. Per molti è una perfetta sconosciuta, spesso anche per il personale sanitario, eppure colpisce in Italia 3 milioni di donne e nel mondo ben 150 milioni.

L’incontro organizzato oggi 23 ottobre a Faenza dal Gruppo A.P.E. (Associazione Progetto Endometriosi) di Forlì Cesena e Ravenna nasce dal desiderio di informare il più possibile sulle caratteristiche e le conseguenze di questa patologia per poter reagire nel migliore dei modi.

Tante donne affette da endometriosi si sono sentite dire dai dottori a cui si sono rivolte: “Sei stressata! Hai bisogno di uno psicologo! Fai un figlio e tutto passa!” Dal 2005 l’A.P.E. Onlus  è impegnata in un’importante campagna di sensibilizzazione per informare e aiutare le donne ad affrontare una malattia dolorosa e invalidante, che può occludere le tube, creare aderenze, distorcere gli organi riproduttivi; provocare dolori forti durante il ciclo e l’ovulazione, dolori durante o dopo i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, cistiti ricorrenti, perdite intermestruali e colon irritabile. Incontri di sostegno, conferenze pubbliche, cene sociali, formazione nelle scuole, tavoli informativi sono tra le iniziative organizzate in tutta Italia dalle volontarie dell’Associazione (www.apeonlus.it).

L’appuntamento di oggi è Faenza dalle 20 alle 23.30, alla Sala Conferenze “Giovanni dalle Fabbriche” in Via Antonio Laghi n. 81. L’incontro si intitola Endometriosi dalla diagnosi alla ricerca di una gravidanza”.

Insieme al dottor Mohamed Mabrouk, ginecologo dell’Ospedale S. Orsola Malpighi di Bologna saranno analizzati i sintomi e le peculiarità di questa malattia, ponendo particolare attenzione alle conseguenze sulla fertilità; mentre con la psicologa-psicoterapeuta di Faenza Laura Letizia si affronteranno i risvolti psicologici legati ad essa “per rendere la donna protagonista insieme al suo compagno di una scelta attiva e consapevole nella ricerca della gravidanza. Con il fatto che mente e corpo sono fortemente collegati, l’impatto emotivo che ha la malattia molto spesso rende più complessa la dinamica dell’infertilità e per certi aspetti la peggiora”.

A moderare la serata ci sarà Annalisa Frassineti presidente dell’A.P.E. Onlus, che oltre presentare l’associazione e le tante iniziative, parlerà ilprogetto “Rinasc-Endo”, un insieme di incontri di gruppo gratuiti per le donne affette da endometriosi, che si trovano nel momento delicato della loro vita in cui sono alla ricerca di un figlio. “Dal momento che questa malattia impatta in maniera importante nella vita quotidiana della donna abbiamo pensato di darle l’opportunità di trovare uno spazio per elaborare il proprio vissuto emotivo e fare le proprie scelte, senza sentirsi sola. Deve rinascere nella coppia un ritorno al desiderio e non un dover per forza procreare, perché il figlio deve essere sempre desiderato non solo generato.”

La conferenza è gratuita e aperta a tutti, si richiede l’iscrizione con una mail a forli@apeonlus.com

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