“Sei troppo grassa, non vedi che pancia hai? Come faccio io a visitarti? Non riuscirei a vedere l’utero. Devi scendere di peso”. Con queste parole una ginecologa abruzzese ha apostrofato una mamma di Chieti. La donna, 27 anni, è uscita dallo studio dell’Asl in lacrime, senza essere esaminata. Successivamente ha chiamato i carabinieri e si è rivolta ai media locali per denunciare il fatto.
La vicenda avrà un seguito. La direzione sanitaria dell’Asl 2 dell’Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha sollecitato una relazione alla responsabile del servizio “per accertare come si sono svolti i fatti e, qualora fosse confermata la versione emersa in questi giorni, avviare le procedure sanzionatorie previste dalle leggi”.
Nel giro di 24 ore, dopo la denuncia, la giovane mamma, prosegue la nota dell’Asl, “è stata accolta stamattina nel Consultorio di Chieti, presa in carico, sottoposta a visita e agli esami strumentali necessari” e “visitata da una ginecologa ‘strutturata’ del Consultorio che l’ha sottoposta per circa un’ora a tutti gli approfondimenti necessari e le ha dato appuntamento per un nuovo incontro a fine agosto”.
L’azienda conclude rassicurando le donne “sulla qualità del servizio offerto: un singolo episodio, del quale ci rammarichiamo e su cui faremo le opportune verifiche e valutazioni non deve in alcun modo far venire meno la tranquillità e fiducia delle nostre pazienti”.
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