Progetto Crescita, la cooperativa che gestisce il servizio di integrazione scolastica degli alunni disabili nel territorio comunale di Ravenna rischia di perdere la gara d’appalto indetta dal Comune. La coop, che copre dalla primaria alla secondaria di secondo grado, è a capo del servizio da oltre trent’anni. E in queste ultime settimane educatori (circa 80) e famiglie (circa 180) hanno alzato la voce per chiedere che venga invece garantita la continuità. 

Pubblichiamo oggi la lettera di A.M:, mamma di un ragazzo che ha già da parecchi anni appoggio scolastico ed educativo con un educatore della Cooperativa Progetto Crescita.

“In tutti questi anni posso tranquillamente affermare di essermi sempre trovata bene e posso testimoniare la serietà, l’umanità e la disponibilità che quotidianamente contraddistingue il lavoro svolto dagli educatori che da anni affiancano mio figlio. Il loro lavoro professionale di relazione e scambio sia con la sottoscritta che con mio figlio, nonché la serietà nell’affrontare il percorso educativo sono stati fondamentali per fare in modo di far crescere il mio bambino non solo didatticamente ma anche come persona. Purtroppo, in questi giorni apprendo dalla stampa e dal nostro educatore che il Comune si è messo in moto con l’ennesimo appalto: quel che è peggio un appalto al ribasso che vuole dire anche una dequalificazione professionale in balia di altre cosiddette cooperative,che vengono da altre parti d’Italia ad abbassare il costo del lavoro! Vergogna!
Mi hanno spiegato che già ora ci sono in atto tariffe orarie che non coprono completamente il costo del lavoro, cui si aggiunge tutto il lavoro extra di programmazione, consigli di classe, compilazione schede ecc, fatto con professionalità e devozione, ma non retribuito. Appalto al ribasso vuole dire dequalificazione professionale, vuol dire privare i bambini/ragazzi più deboli e in difficoltà di punti di riferimento umani, di continuità nelle relazioni che vengono costruite giorno dopo giorno, conquistando la fiducia con pazienza e costanza…
I nostri ragazzi ed i nostri educatori meritano di più, non meritano questo trattamento, non meritano di essere sminuiti, disprezzati ed umiliati con un appalto al ribasso i cui effetti si sono poi ben visti con l’appalto del pre-scuola e del post-scuola: altro che concorrenza progettuale qualitativa!

Io vorrei far capire, a chi decide nel nostro Comune, che questo genere di appalti rischia di vanificare il paziente lavoro di anni e lede la dignità sia degli studenti che degli attuali lavoratori della Cooperativa, perché un’eventuale interruzione di carattere professionale, pedagogico e di sostegno sarebbe quanto peggio possa capitare ad un bambino/ragazzo già in difficoltà di relazione e gli educatori non possono essere trattati come pacchi postali da spostare e smistare in qualunque posto.

Qua si tratta di distruggere delicate relazioni alla base di un progetto di crescita umana dei nostri bambini.

Se pensa il Comune di avere di più spendendo meno….sappia il Comune che come mamma so perfettamente che lo sta facendo sulla pelle di mio figlio, di tutti i bambini e dei loro educatori. Bello schifo!
Di certo, come cittadina, al momento di votare tra qualche anno mi ricorderò in cabina elettorale di tutte le cialtronerie, degli inutili proclami e dei misfatti compiuti dall’attuale amministrazione comunale. Sono veramente delusa, arrabbiata, amareggiata e presa in giro da chi per primo dovrebbe occuparsi dei bisogni dei suoi concittadini”.