Rischiava di morire soffocato a 21 mesi perché un pezzo di frutta – una pera tagliata a pezzettini – si era bloccato in gola. Il piccolo non respirava più e stava già diventando cianotico. Il padre non si è fatto prendere dal panico, ha mantenuto il sangue freddo ed ha fatto esattamente quello che doveva fare: ha messo in pratica la manovra di disostruzione appoggiando il piccolo, a pancia in giù, su una gamba e tenendogli il mento. Poi, con grande perizia e precisione, gli ha inferto tre colpi secchi all’altezza delle spalle. E con questi pochi, semplici ma efficaci gesti gli ha liberato le vie aeree, salvandogli la vita. Tutto grazie ad un corso seguito proprio, i casi del destino!, il giorno precedente.
La vicenda è stata raccontata dal quotidiano La Nuova Venezia e si è verificata martedì pomeriggio in un bar della città lagunare. Il padre, che 24 ore prima aveva frequentato un apposito corso all’ospedale di Jesolo (cittadina di residenza della famiglia), ha dichiarato al quotidiano veto: “Nessuno si è quasi accorto di nulla tranne la mia compagna. Se non avessi fatto quel corso non so cosa sarebbe accaduto. Mi sono ricordato le manovre da eseguire e ho scelto quella a pancia in giù senza perdere il controllo, cosa fondamentale”.
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