Qualcuno ha provato a buttarla sul ridere, giusto per non piangere. E sui social ha messo in giro la freddura: “Ma la sigla H&M significa forse Hitler e Mussolini?”. D’altronde oggi i social ti fanno e i social ti sfanno. E nessuno sfugge a questa regola: la celebre catena di abbigliamento svedese ha dovuto subire la gogna mediatica a causa di un’immagine, come dire?, non proprio azzeccata.
Si tratta della pubblicità di una felpa per la quale è stato scelto un modello non proprio fortunato. Si tratta di un bambino nero e naturalmente non ci sarebbe stato niente di male se l’indumento in questione non riportasse ben visibile la seguente scritta: “Coolest Monkey in the Jungle”. La scimmia più carina della giungla, cioè.
Molti utenti hanno considerato l’immagine, che è apparsa sul catalogo on line, offensiva e razzista e si è immediatamente scatenata un’offensiva contro H&M con inviti al boicottaggio. Charles Blow, importante editorialista del quotidiano New York Times, ha commentato senza troppi giri di parole: “Ma vi ha dato di volta il cervello?” mentre molti hanno sottolineato che il termine scimmia è da sempre usato dai razzisti per denigrare le persone di colore. E’ il primo, il più immediato, il più offensivo. E’ praticamente impossibile non saperlo. A meno di non essere in cattiva fede o decisamente ignoranti. Altri invece hanno considerato l’episodio frutto di un errore, una svista innocente. Nessuna malizia, dunque ma semplicemente poca attenzione. In ogni caso si è scatenato un polverone contro H&M, finita al centro delle polemiche.
Come risultato di tante critiche e minacce, l’azienda ha rimosso l’immagine dal proprio catalogo e si è scusata pubblicamente. Un portavoce ha spiegato ai media che non era intenzione di H&M di offendere nessuno. E sicuramente è così. Tuttavia la gaffe rimane.
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