Cresce, a Bologna, il ricorso alla pillola abortiva – la cosiddetta Ru486 – per le interruzioni di gravidanza. L’anno scorso, come scrive Il Corriere della Sera, questo metodo ha riguardato quattro casi su dieci. Le interruzioni, in totale, sono state 1.033, contro le 969 del 2015.

La media regionale del ricorso alla Ru486 è del 24%, quella nazionale del 15%. La pillola abortiva ha consentito anche di ridurre i tempi di attesa per gli aborti chirurgici, che nel 98% dei casi vengono fatti entro 14 giorni dalla certificazione di interruzione volontaria di gravidanza.

Il 46% delle donne che abortiscono a Bologna sono di origini straniere. Nel 32% dei casi, la donna che decide di interrompere la gravidanza ha già avuto un aborto in precedenza.