vigili, forze dell'ordine , polizia municipaleA far nascere la proposta è stata soprattutto una vicenda che ha fatto inorridire l’opinione pubblica: quella del viceprimario del pronto soccorso di Saronno, accusato di aver causato la morte di alcuni pazienti con un cocktail di farmaci. L’uomo, secondo quanto emerso dalle prime indagini, sarebbe stato un consumatore abituale di cocaina. Così è nata l’idea di effettuare test antidroga sui medici: il primo via libera è stato dato dal Consiglio regionale della Lombardia, ora è atteso l’esame della conferenza Stato Regioni.

La mozione, presentata dal consigliere Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia, chiede di “rafforzare” la sorveglianza sui camici bianchi considerato che “alcuni fatti di cronaca hanno posto in luce il problema della stabilità psichica del personale medico”. Il riferimento è al viceprimario del pronto soccorso di Saronno, accusato di aver causato la morte di alcuni pazienti con un cocktail di farmaci, che, secondo quanto emerso dalle prime indagini, sarebbe stato un consumatore abituale di cocaina.

I controlli a campione dovrebbero essere a sorpresa – come avviene nello sport – e cercare droga e alcol anche sugli insegnanti: “Molti lavoratori sono già oggi soggetti a sorveglianza (conducenti di veicoli con patente C, personale addetto alla circolazione dei treni, impiegati che maneggiano gas tossici…), ma non gli insegnanti e i medici – ha spiegato De Corato -. Non vogliamo aprire una caccia alle streghe, ma dare una sorveglianza sanitaria a soggetti deboli che operano in campi molto delicati, come la salute o l’educazione dei nostri ragazzi”.