Per il mese di febbraio, dunque in questi giorni, il comitato “Giù le mani dalla pediatria” si aspettava che il pediatra 24 ore su 24 prendesse servizio all’ospedale di Faenza. La notizia che nessuna figura professionale è disponibile ha colto dunque di sorpresa i genitori faentini, tra cui il referente del comitato Luca Gaudenzi.
“Qualche mese fa, in Comune, ci avevano parlato di un bando per posto a tempo indeterminato – racconta – grazie al quale qualche pediatra si era fatto avanti. Una rassicurazione che avevamo preso per buona. Le voci che quei pediatri hanno scelto altre destinazioni e che è stato emesso un nuovo bando, a tempo determinato, andato deserto, ci fanno pensare davvero male. Evidentemente, non c’è la volontà di garantire un servizio essenziale per una comunità“.
Al momento, in Pediatria a Faenza il pediatra è presente fino alle 20. Dopo quell’ora, scatta la reperibilità, nel senso che se viene ritenuto necessario davanti a un caso, un medico viene chiamato dagli altri ospedali: “Per le emergenze, il consiglio è sempre quello, se si parte da Faenza, di non fare troppi chilometri per raggiungere gli ospedali limitrofi, perché comunque il bambino viene visitato dai dottori del primo soccorso. Certo è che alcuni genitori, per evitare attese e risolvere il problema, si rivolgono direttamente a Ravenna e Imola, facendo così diminuire gli accessi a Faenza e portando l’Asl a giusitificare ulteriori tagli e chiusure”.
Nonostante le proteste e le promesse, dunque, per il comitato siamo al punto di partenza: “Saremmo dovuti essere al punto di avere il pediatra anche di notte. Invece il pediatra è ancora da trovare. E del tema si parla sempre meno, quasi non facesse più notizia. Dall’Asl ci aspettavamo l’annuncio della ripresa del servizio h 24. E invece, assistiamo a un ulteriore silenzio”.
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