Alla fine Roberto Saviano ha preferito gettare la spugna. L’incontro del 15 marzo con gli studenti del liceo classico Morgagni di Forlì non si farà. Ad annunciarlo è lo stesso giornalista campano sul proprio profilo Facebook. “Mi dispiace molto, ma non potrò esserci, troveremo un altro luogo, una piattaforma diversa attraverso cui condividere idee – scrive Saviano -. Troveremo una libreria e ci vedremo presto. Promesso! Perché a incontrarvi non rinuncio. Da quando ho pubblicato Gomorra vado spesso nelle scuole, dove ho conosciuto persone meravigliose, insegnanti curiosi e stimolanti, studenti che hanno voglia di confrontarsi, di raccontare le proprie esperienze e di ascoltare. Ci sono sempre andato nelle scuole, senza porre condizioni, perché non ho bisogno di obbligare nessuno ad acquistare copie dei miei libri”.
Il punto è proprio questo: nella circolare del 13 gennaio (che intanto è sparita dal sito internet della scuola) in cui il dirigente Marco Molinelli annuncia la presentazione della Paranza dei bambini, ultima opera di Saviano, ci sono un paio di righe che hanno scatenato il putiferio: “L’adesione all’iniziativa deve riguardare l’intera classe con l’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 euro”. Una presentazione con ‘obbligo di acquisto’ che non è piaciuta a molti e che, nelle intenzioni del preside, si sarebbe dovuta svolgere con le seguite modalità: “Non appena verranno comunicate le adesioni da parte del nostro Liceo – recita la circolare – dell’Istituto tecnico commerciale e del Liceo scientifico, l’ufficio stampa di Saviano contatterà l’amministrazione comunale per reperire gli spazi idonei”. D’altronde, aveva puntualizzato il preside, si tratta di un iter già seguito per altri autori.
Invece Saviano ha preferito declinare l’invito: “Non potrò essere a Forlì, ragazzi – continua il post di Saviano -, e non potrò esserci per tutelare voi e la vostra tranquillità: vi strumentalizzerebbero, cosa che del resto stanno già facendo. So che non avete il timore di metterci la faccia, e per questo vi sono immensamente grato”.
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