La femminista: “Distruggiamo gli uomini e la legge ci dà troppa ragione”

Antonella Arpa Himorta
Foto Facebook

Lei si chiama Antonella Arpa. Ha un profilo ufficiale su Facebook con il suo nome ma è conosciuta anche come Himorta. E’ una cosplayer: cioè la sua immagine social è modellata su un personaggio di fantasia. Una ragazza che, insomma, si diverte a ‘smanettare’ sul web ed è molto apprezzata considerato che solo sulla creatura di Zuckerberg è seguita da quasi 37mila persone. Una figura virtuale dietro la quale si cela una persona reale – è stata anche ospite in tv – con pensieri veri, propri e originali. Come quelli sul tema della violenza alle donne.

La Arpa, molisana di origine, in un post apprezzatissimo – migliaia i ‘like’ e le condivisioni – ieri ha voluto dire la sua: “Sapete bene quanto sia fervidamente femminista, ma questa giornata non ha senso“, ha scritto. Queste le motivazioni: “La pressione mediatica su tale fenomeno non ha senso. Per ogni donna uccisa, ci sono 10 uomini ammazzati. Il rapporto è di 1 a 10. Ma la morte di un marito separato, suicida, ridotto in mutande da una vergognosa giustizia italiana che tutela TROPPO la donna e TROPPO POCO l’uomo è un fenomeno che non fa notizia come una donna malmenata. Noi donne sappiamo essere più subdole e calcolatrici dell’uomo. Uno schiaffo subito da una donna corrisponde, statisticamente, a ben 3 ‘papà in mutande’. E’ impossibile pensare che un uomo possa essere vittima di stalking, ma ce ne sono tantissimi. Le pazze che fingono di essere state stuprate sono tante quante le donne realmente stuprate”.

Un parere espresso senza peli sulla lingua, dunque. Ma non è finita: “La legge ci dà troppa ragione. Troppa. Donne che distruggono i sogni dei propri uomini, lasciandoli, spronando i figli a chiamare ‘papà’ il loro nuovo compagno, mentre si godono la casa del loro ex marito, che sborserà quattrini per tutta la vita, per un figlio che non si potrà mai godere e per una casa che gli viene sottratta. La violenza sugli uomini e quella sulle donne sono mali nocivi, da abbattere. Ma piantiamola di assecondare i media su questa grottesca e bizzarra giornata”.

Poi il finale, a dir poco apocalittico: “Che possano morire bruciati tutti gli uomini che osano toccarci, forti della loro superiorità fisica. Ma che possano morire bruciate anche tutte le donne che uccidono gli uomini, con mezzi più vili e subdoli, forti della loro superiorità legale”.

In questo articolo c'è 1 commento

Commenti:

Commenta

g