I giovani non lo parlano, dialetto romagnolo in via d’estinzione

nonna, anziana, rughe
Il dialetto romagnolo è ormai patrimonio linguistico solo di adulti e anziani

Il dialetto romagnolo è in via d’estinzione. Non lo dice il sentire comune ma l’Unesco, che lo ha inserito nell’Atlas of the World’s Languages in Danger, l’elenco dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che raccoglie le lingue locali in pericolo.

Nella scala da uno (lingua vulnerabile) a cinque (lingua scomparsa), il romagnolo si colloca al secondo posto, cioè “decisamente in via d’estizione”. Il che significa che i giovani faticano ad apprenderlo e l’aetà media di chi lo parla si alza.

Peggio del romagnolo stanno il guardiolo (piemontese), il griko (calabrese e salentino), il töitschu o walser (Valle d’Aosta), il molisano-croato.

Eppure, da noi, c’è chi sta facendo tentativi per riesumare il dialetto. Come la giovane poetessa che avevamo intervistato qui e che, ai bambini, propone addirittura di giocare a Twister in dialetto. 

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