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Il canestro della discordia nella copertina della mostra Impossiblebasket

La questione, lo mettono in chiaro subito, è a dir poco “bizzarra”. Perché agganciare un canestro a un palo segnaletico, vedere apprezzare il gesto da un assessore e poi assistere allo smantellamento è quanto mai paradossale. I protagonisti della storia sono un gruppo di genitori del quartiere Borgo Nuovo, a Ravenna. Che hanno scritto una lettera al sindaco Michele De Pascale per segnalare ciò che, negli ultimi mesi, è avvenuto al Parco Urbani: “I nostri figli pre-adolescenti sono grandi appassionati di basket e, fortunatamente, invece di passare ore davanti alla tv o alla play station amano tirare a canestro. Avendo la fortuna di abitare davanti al parco Carlo Urbani, qualche mese fa abbiamo pensato di utilizzare il palo segnaletico di un’area posta tra due condomini per agganciarci un canestro. Ci teniamo a precisare che il segnale non è stato in alcun modo oscurato, né manomesso e che l’area è rimasta transitabile ed utilizzabile”.

L’improvvisato canestro viene addirittura notato e apprezzato sul proprio profilo Facebook dall’ex assessore allo Sport Guido Guerrieri, salvo essere poi immortalato da Nicola “Rospo” Bustacchini per la copertina della mostra “Impossiblebasket” allestita la scorsa primavera da Bonobolabo.

“Con nostro grande stupore e rammarico – continuano i genitori – lo stesso canestro, dopo aver aggregato più di uno sportivo residente nei paraggi ed esser diventato famoso in città,  qualche giorno fa è stato prima divelto da ignoti, poi rimosso dal palo da un paio di operai del Comune (piuttosto imbarazzati alle rimostranze degli increduli presenti) grazie ad un vicino rimasto nell’ombra, che ha segnalato ai vigili urbani il pericolosissimo, oscuro e malvagio attrezzo sportivo piazzato lì da genitori sicuramente superficiali ed invadenti”.

Le mamme e i papà, arrivati fino qui, sottolineano diverse cose. Prima di tutto che l’area e il passaggio adiacente sono sempre rimasti agibili ed attraversabili. Secondo, che il parco “è vissuto da chiunque a proprio piacimento (c’è chi pratica Nordic Walking, chi passeggia con i propri cani, chi corre a piedi o in bicicletta, chi, in passato, ci ha persino giocato a golf) non sempre in maniera corretta ed attenta alla quiete dei residenti, mentre i nostri figli giocavano in orari diurni rispettando i momenti di silenzio e di riposo dei condomini attorno“. Terzo, che da sempre le scuole ed il Comune incentivano il movimento dei giovani per combatterne la sedentarietà e il rischio di obesità. Quarto, che il parco è grande, ma attrezzato solo con un paio di altalene, uno scivolo e qualche giochino adatto a bambini piccoli o molto piccoli

“Chiediamo al Comune – conclude la lettera – di prendere in seria considerazione la richiesta di dotarci di un campetto da basket come quello, ad esempio, del parco John Lennon. Del resto le esigenze dei cittadini cambiano con il passare del tempo e lo spazio nel parco non manca”.