Anche se dallo scorso anno la legge comunitaria regionale ha stabilito che non è più necessario presentare a scuola i certificati medici in caso di assenza superiore a cinque giorni, in molti hanno ancora bisogno di questi documenti.
Questo perché, specie al Nido, i bimbi possono essere lasciati a casa per qualche giorno dalle maestre in caso di febbre o altri sintomi sospetti. Un rientro prima del tempo indicato dalla scuola può avvenire solo sotto la responsabilità del pediatra. A renderlo noto è Manuela Rontini, faentina, consigliere regionale del Pd in Emilia-Romagna.
Eppure non sempre questo certificato è gratuito: “Da informazioni raccolte sul territorio – rileva la Rontini – risulta che il certificato viene redatto dai medici pediatri con grande eterogeneità di comportamento in termini di pagamento della prestazione. In certi casi è stata mantenuta la gratuità dello stesso, mentre in altre realtà viene richiesto un compenso di importo variabile”.
Laddove, poi, siano previsti sconti sui giorni di assenza questo documento diventa importante: “Gli sconti sulle rette dei nidi, previsti dai regolamenti comunali in caso di assenza certificata – continua la Rontini – sono cifre di modesta entità che hanno però il merito di rendere le rette più eque rispetto all’effettivo utilizzo dei servizi educativi erogati dai Comuni. Il costo del certificato medico, laddove previsto, finisce indirettamente per incidere sui suddetti sconti. Per questo ho presentato un’interrogazione alla giunta, per conoscere se i certificati di riammissione agli asili nido, alla scuola dell’infanzia e alla scuola dell’obbligo siano ancora ricompresi tra quelli gratuiti e, in caso contrario, come intenda intervenire la Regione per garantire maggiore uniformità di trattamento tra i cittadini dei diversi territori”.
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