L’idea, all’insegnante di sostegno e di storia dell’arte del liceo artistico di Ravenna Rossella Di Laudo, è venuta per caso quando lo scorso settembre ha conosciuto Luca Tramonti, il ragazzino autistico di cui Romagna Mamma ha più volte raccontato la storia.
Siccome a Luca piace molto uscire, la prof si è detta: “Perché non fare didattica girando per la città?”. E così, a volte da soli e altre insieme a qualche compagno “tutor”, è iniziata la caccia alle circa quaranta opere di Invader, lo street art francese che ha lasciato il suo marchio su Ravenna a suon di piccoli mosaici “pixelati”, spesso realizzati nei pressi dei principali monumenti.
Un po’ per gioco e un po’ per caso Luca, con la mappa della città in mano, ci ha pian piano preso gusto. Ed è andato avanti per tutto l’anno a localizzare Invader sulla cartina, restituendo poi alla sua classe, una volta tornato a scuola, l’esito del suo lavoro.
Fatto sta che a Natale il Miur aveva emesso un bando per le buone pratiche e Rossella Di Laudo, leggendo le modalità di partecipazione, si è di fatto trovata con un progetto già pronto, “Caccia agli Space Invaders”. E il suo è stato l’unico finanziato in tutta la provincia di Ravenna: “I 10mila euro che abbiamo vinto ci serviranno a costruire il format che poi insegneremo alle scuole che hanno aderito e che aderiranno: per ora, sul fronte delle medie, hanno chiesto di partecipare da Alfonsine e Russi oltre agli Istituti Darsena, Guido Novello e San Biagio di Ravenna”.
L’idea è che i ragazzi con bisogni speciali diano la caccia a Invader e poi facciano da ciceroni ai compagni per ripetere con loro l’esperienza. Non solo: “Tutti i protagonisti, nei laboratori dell’artistico, verranno poi a realizzare la loro mini-opera ispirata a Invader, che lavorando con le mattonelle anziché con le minuscole tessere di mosaico, risulta più a portata di mano per chi ha livelli cognitivi più bassi rispetto alla media. Tutte le opere serviranno poi a ‘invadere’ le rispettive scuole di provenienza“.
Ma Rossella Di Laudo sogna ancora più in grande: “Tramite l’associazione Marte che sta realizzando un catalogo delle opere dell’artista ed è in contatto con lui, speriamo di averlo un giorno nella nostra scuola a condurre un laboratorio con i ragazzi speciali“.
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