violenza bambiniAgnes Illes, 50 anni, ungherese, ha due figli. Brigitte Ostwald, 56, austriaca, ne ha uno. Mamme, amiche, artiste e da anni residenti a Ravenna, stanno lavorando da qualche mese a un progetto di sensibilizzazione sulla violenza e gli abusi ai danni di minori che le porterà, dal 2 al 4 settembre alla Rocca Brancaleone, a organizzare un evento internazionale di arte contemporanea sul tema.

“Anime senza voce” è il titolo della mostra per la quale le artiste lanciano un appello ai colleghi di ogni parte del mondo: “Quando si parla di violenza sui bambini lo si fa sempre – spiega Illes – parlando di quanti orchi siano gli uomini che la perpetuano. E non soffermandosi mai, invece, sulle ferite che quel bambino o quella bambina porterà con sé per tutta la vita, su come riuscirà a riscattarsene, sempre che ci possa riuscire, su come supererà quel momento. Argomenti che rimangono sempre nell’ombra e che, attraverso l’arte, vogliamo urlare ai quattro venti per dar voce alle vittime”.

L’evento di settembre è organizzato con il sostegno delle associazioni Linea Rosa e Dalla parte dei minori, che si suddivideranno il ricavato delle quote di iscrizione che gli artisti, per partecipare, verseranno all’organizzazione: “Almeno una delle opere che presenteranno dovrà essere ispirata al tema della violenza. Per questo forniremo lettere e testimonianze anonime di persone che l’hanno subita”.

Illes e Ostwald, che si sono riunite in associazione, sono consapevoli di non poter cambiare il mondo: “Vogliamo solo che ci sia maggiore attenzione, soprattutto da parte dei genitori. Le conseguenze psicologiche delle storie di violenza, anche all’interno di famiglie apparentemente felici, sono pazzesche. Bisogna aprire gli occhi e fare prevenzione”.