anoressiaL’avviso, anzi, l’allarme, arriva dalle forze dell’ordine. Sul proprio profilo Facebook la polizia fa sapere: “Ci giungono molte segnalazioni di genitori e/o nonni che sono preoccupati, per i loro ragazzi, della frequentazione di quei gruppi o chat pro Ana ovvero a favore dell’anoressia. Partendo dal presupposto che è importante mettere in guardia gli adolescenti sui pericoli di questi siti non dobbiamo dimenticare che la soluzione al problema risiede nel capire e affrontare l’anoressia e non nell’attacco indiscriminato ai siti“.

Un articolo della rivista Vice lo scorso anno ha raccontato questo mondo, il mondo dell’anoressia nervosa, patologia che secondo gli esperti statunitensi ha tasso di mortalità del 4%. La giornalista si è iscritta ad un apposito forum di un sito svizzero di lingua tedesca ed ha scoperto una realtà scioccante già dai ‘comandamenti’, le regole per entrare in quel mondo: Rifiutare il cibo ed essere magre sono segni di vera forza e successo!”. Poi si è iscritta pure a tre gruppi WhatsApp di anoressiche mentendo su altezza e corporatura: “Sono alta 1,60 e peso 48 chili”. Immediatamente le è stato consigliato di raggiungere i 44 chili mangiando “al massimo 800 calorie al giorno”. Altra prescrizione: “Non si può mangiare dopo le 17″. La prova regina? “La domenica, queste scheletriche ragazze si mandano una fotografia del proprio corpo e una della bilancia”.

La polizia mette in guardia contro i pericoli ma precisa: “Il web non è l’origine di tutti i mali, al contrario nella maggior parte dei siti e dei blog troviamo adolescenti vittime di anoressia, che raccontando la loro esperienza e sofferenza quotidiana cercano di sensibilizzare gli altri – specifica la pagina Facebook -. Si trova spesso una espressione di volontà di uscire da questo tunnel. Il nostro consiglio, in questi casi, più che agire sulla frequentazione dei siti, è fondamentale affrontare la patologia con personale medico specializzato“.