Chi ha messo l’annuncio probabilmente stava pensando a personaggi di successo come i Pinguini di Madagascar, simpatiche canaglie che quando serve si trasformano in animaletti (parole loro) “teneri e coccolosi“. Con una variante: il casting del film per la fiction Rai diretta da Francesca Archibugi chiede anche un requisito in più, la disabilità. Le ricerca dei protagonisti e degli altri attori dello sceneggiato, che si dovrebbe chiamare Romanzo Famigliare e, appunto, riflettere la realtà delle nuove famiglie italiane, è partita dalla pagina Facebook della responsabile per la produzione e del casting, tale Luana Velliscig: accanto a ragazzi “di origine araba e slava” o “di robusta costituzione”, la produzione Wildside cerca un “ragazzo di 15/18 anni nano o con altra disabilità che trasmetta tenerezza”.

Una frase infelice che ha provocato una sequela di critiche (nonché di risposte ironiche come quella di Daniele Parisi: “Sarei interessato al ruolo del nano disabile, sono alto 90 cm, cagionevole di salute ma non vi muoio sul set giuro, sono abbastanza disabile e tenero, spesso la gente mi lascia spiccioli”) , che non compare sul sito della Film Commission Torino, la città dove si svolgerà la selezione e, in seguito, è stata cancellata nella parte in cui dice “che trasmetta tenerezza”.

Rai annuncio fiction disabiliMa il danno ormai era stato fatto e il mondo della disabilità (e non solo quello, naturalmente) non l’ha presa affatto bene. “Nel paese del petaloso, dove ogni dramma è un falso, si ricalca ancora la retorica del disabile da coccolare“, ha scritto un utente. E Massimiliano Ulivieri, web designer e social media manager affetto da distrofia muscolare: “Qui siamo ancora al disabile tenerone/coccoloso/cucciolotto e via dicendo con altre melasse”.

A farsi portavoce dell’indignazione è stato il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti, padre di un ragazzo autistico, da sempre in prima linea per garantire assistenza e un futuro migliore non solo al figlio Tommaso ma a tutti quelli come lui, al punto che sta girando il documentario “Tommy e gli altri”. Con grande arguzia e determinazione Nicoletti ha girato un breve filmato assieme al figlio nel quale riassume l’intera vicenda e la sintetizza con un cartello con tanto di hashtag: “Casting disabili #tenerezzastocazzo“. Più chiaro di così.

In seguito alle polemiche la responsabile del casting, annuncia il quotidiano La Stampa, è stata licenziata in tronco. Dal canto suo, la regista Archibugi, insignita dell’onorificenza di commendatore all’ordine e al merito della Repubblica proprio per alcuni suoi film che trattano temi delicati come la neuropsichiatria infantile, ha fatto sapere: Mi vergogno tantissimo, hanno tutti ragione, né io né la produzione sapevamo niente di questo annuncio. Lo ripeto: mi vergogno e questa è l’unica cosa che posso dire”. Sarà ma, restando in tema, fossimo stati nel mondo di Rico, il pinguino psicopatico e dinamitardo fra quelli dei cartoni animati della Dream Works, ci sarebbe stata una parola sola: KABUM!