
Ilaria Venanzi, una 34enne umbra al nono mese di gravidanza, sarà costretta a viaggiare per 120 chilometri (andata e ritorno), il prossimo 19 maggio, per sostenere la prova scritta del “Concorso scuola 2016”. Quando, infatti, ha chiesti all’Ufficio scolastico regionale di poter svolgere l’esame nella sede più vicina al suo domicilio (Spoleto) e non a Perugia, si è sentita rispondere di no.
Come scrive Redattore Sociale, dagli ufici le hanno detto che “è il sistema che decide” e perciò “nulla può essere modificato”, nemmeno di fronte a un certificato medico che attesti di essere in procinto di partorire. Il 19 maggio mancheranno otto giorni alla data presunta del parto. Ma “il bando del Concorso scuola 2016 non prevede alcuna legislazione per le donne in gravidanza”.
“Mi sento discriminata – ha detto la futura prof di ruolo -. Con che coraggio definiamo l’Italia uno stato di diritto? Non dovrebbero essere garantite le pari opportunità tra uomini e donne?”.
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