Fate finta, donne, che da oggi fino alla fine del 2015 nessuno più vi pagherà per il lavoro che svolgerete. Sembra uno scherzo, pare paradossale. Ma la differenza di salari tra maschi e femmine, in Europa, si traduce in un’amara verità: per due mesi all’anno è come se le donne non venissero retribuite.
Lo scrive La Repubblica riprendendo il calcolo – effettuato dall’Unione Europea – del “gender pay gap” misurato non soltanto in denaro ma in giorni e ore. Se uomini e donne avessero pari incarichi e pari ruoli, le donne lavorerebbero per 59 giorni gratis.
L’Equal Pay Day, il giorno dell’eguaglianza dei salari che si è celebrato ieri, insomma, è ben lontano dallo spirito dei festeggiamenti. In Italia, poi, ancora meno: le retribuzioni femminili sono infatti inferiori del 7,3% rispetto a quelle maschili. Un calcolo al ribasso, in realtà: perché a causa della bassa occupazione femminile del nostro paese, soprattutto al Sud dove una donna su due non lavora, la stima è che il gap made in Italy sfiori addirittura il 20%.
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