test in provetteScoprire di essere sieropositive durante un controllo legato alla gravidanza: in Emilia-Romagna, dal 2006 al 2014, è successo in media a 1,8 donne su 100mila. Lo dice il rapporto “Lo stato dell’infezione da Hiv/Aids in Emilia-Romagna” realizzato in vista della Giornata mondiale per la lotta all’Aids che si celebra domani.

Le province dove si concentrano i casi sono Parma e Reggio Emilia con, rispettivamente, 52 casi (29,4%) e 29 casi (16,4%). Nei nove anni presi in considerazione, hanno scoperto la sieropositività durante la gravidanza anche 24 donne a Modena, 17 a Bologna, 13 e Piacenza, 13 a Forlì-Cesena, 11 a Rimini, 9 a Ravenna e 9 a Ferrara.

Immediato osservare come il fenomeno sia quasi esclusivamente relativo alle donne residenti nate all’estero, che rappresentano l’81,2% del totale. L’area geografica di provenienza è prevalentemente l’Africa Sub-Sahariana (69,7%), seguita da Europa Centrale (10,3%) ed Europa dell’Est (7,6%).

Come dice il rapporto, uno degli obiettivi primari della prevenzione contro l’infezione da HIV, condiviso in tutto il mondo, è quello di monitorare le infezioni nelle donne in gravidanza e le relative infezioni dovute alla conseguente trasmissione verticale. L’utilizzo delle terapie antiretrovirali e del parto cesareo sono estremamente efficaci nel prevenire la trasmissione dell’infezione da madre a figlio. E la percentuale di rischio di avere un bambino sieropositivo si abbassa ulteriormente se si ricorre all’allattamento artificiale anziché a quello al seno.

E voi, avete fatto il test dell’HIV in gravidanza?