Classe di un asilo“Una bambola per Alberto” e “La principessa e il drago”. Due favole che ribaltano i generi e che hanno indotto una famiglia toscana a ritirare la loro bambina dalle elementari. L’episodio è avvenuto nelle scorse settimane nella provincia di Massa Carrara e la famiglia si è piuttosto irritata.

L’istituto invece sostiene che tutti i genitori erano al corrente – o almeno avrebbero dovuto esserlo – della seconda edizione del progetto provinciale contro la discriminazione e sul “valore delle differenze” “Liber* tutt*” giunto alla sua seconda edizione e finanziato dalla Regione con 78mila euro. Gli alunni coinvolti, complessivamente, come rendono noto i media locali, sono stati più di mille.

La mamma della piccola ha scoperto del progetto dai quaderni della bambina. I genitori hanno poi scritto una lettera al sito cattolico ProVita che ha dato il via alla polemica.

Ma di che cosa parlano precisamente le favole incriminate? Nella Principessa e il drago i ruoli sono ribaltati: è lei che deve salvare il principe e combattere con la bestia. Alla fine però lui non la sposa perché, dopo la lotta con l’animale, è spettinata ed ha gli abiti sporchi e rotti. “Un principe rammollito che deve essere salvato dalla principessa: situazione in sé del tutto accettabile, se raccontata da una persona di buon senso – si legge nel sito di ProVita – ma letta nell’ambito del progetto Liber* Tutt* è facile capire che può essere strumentalizzata per promuovere il transgenderismo”.