mensaI genitori di Bologna lanciano una petizione nazionale per chiedere a Camst ed Elior la restituzione degli utili 2014/15 e la rinuncia al valore delle quote societarie di Se.ri.bo., la società partecipata costituita al 51% dal Comune di Bologna e al 49% da due aziende private (Camst ed Elior, appunto) che si è occupata per dodici anni di fornire il servizio mensa ai bambini delle scuole di Bologna.

La petizione arriva in concomitanza con l’aggiudicazione, da parte di Gemeaz Elior e Camst, della gara indetta dal Comune per la gestione del servizio mense nelle scuole di Bologna per i prossimi cinque anni. Saranno ancora gli attuali gestori, soci del Comune in Seribo, a preparare e distribuire i pasti ai bambini nelle scuole.

Secondo l’Osseravatorio cittadino Mense Scolastiche di Bologna in questi dodici anni “hanno pagato i bambini che hanno avuto scarsa qualità del cibo nel piatto di ogni giorno”, “hanno pagato i genitori che hanno sostenuto alti costi per avere migliori materie prime e nuovi centri pasto all’avanguardia, ma purtroppo non hanno avuto né l’uno né l’altro”. Secondo i calcoli dell’Osservatorio, per la mensa scolastica un genitore di Bologna in fascia Isee da 20.000 euro paga quasi il 50% in più rispetto ad un genitore di Firenze, a parità di reddito e servizio fruito. Per i genitori ne ha fatto le spese anche l‘ambiente, “in cui si è riversata una montagna di rifiuti costituita da stoviglie in plastica monouso impiegate nelle scuole”.

Al contrario, stando agli autori della petizione, ci hanno guadagnato Camst, Elior e il Comune di Bologna: “I soci privati di Seribo, in questi anni, hanno guadagnato più di 6 milioni di euro, oltre il ragionevole profitto di settore. Questi soldi dovevano servire per innalzare la qualità del servizio e per costruire i tre nuovi centri pasto promessi di cui, ad oggi, solo uno ha visto la luce”.

Qui la petizione su Change.org