Difficile capire come sia possibile infierire su un bambino che non può scappare, immobilizzato dalla sua disabilità. Per fortuna la vittima degli abusi, 12 anni, è stato in grado di riferire alla mamma quanto bastava per insospettirla e fare scattare le indagini. Sono state infatti le telecamere installate dai carabinieri ad inchiodare un’assistente scolastica di 50 anni, dipendente di una cooperativa che si occupa di fornire personale per l’assistenza ai disabile. La donna era addetta al sostegno di un minore in una scuola di Viterbo ma a quanto pare, invece che fare il suo dovere, lo picchiava e lo umiliava.
Dalle registrazioni, infatti, è emerso che i dubbi della mamma fossero tutti corrispondenti a verità: calci, schiaffi, spintoni e minacce verbali erano il metodo lavorativo della insegnante. La donna è stata sospesa dal servizio ieri mattina con l’intervento dei carabinieri che hanno dato esecuzione al provvedimento del gip del Tribunale. L’accusa è di maltrattamenti nei confronti di un disabile affidato a lei per ragioni di cura, educazione, vigilanza e custodia, con l’aggravante che si tratta di un minore.
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