Una testimonianza toccante. Una lunga Odissea ma, per fortuna, con il lieto fine. Un figlio che non vuole arrivare e dopo 8 anni di tentativi, all’improvviso, il mezzo miracolo. E’ il “racconto di una gravidanza che sembrava impossibile”, un lungo video messo su youtube da missgerberina, una ragazza romana. Come spiega la stessa autrice, si tratta di una testimonianza preziosa e uno sprone per tutte quelle coppie che non riescono a coronare il sogno della propria vita.
Tutto inizia nel 2004 quando la protagonista ha 24 anni: “Credevo di essere nel pieno della fertilità – racconta nel video -. E mio marito pure. Ci abbiamo provato ma non è successo niente“. La ginecologa tranquillizza i due: “E’ una questione di testa, rilassatevi”. Passa un anno, quello canonico dopo il quale gli esperti consigliano di approfondire. E allora esami su esami, compreso lo spermiogramma per l’uomo e una poco piacevole isteroscopia per lei. Tutti perfetti: le tube di lei risultano aperte “E’ una questione di stress”, si sentono ripetere gli sposini.

Stress che sicuramente si accumula: “Andavamo a ritirare le analisi sperando di trovare qualcosa che non andasse – continua missgerberina -. Così avremmo saputo dove intervenire. Invece era tutto perfetto”. E’ una spirale, la donna accusa una forma di depressione: “Durante la giornata mi veniva da piangere all’improvviso, senza un perché”. Anzi, un perché c’è: “Il fatto di non poter procreare non mi faceva sentire attraente, non mi sentivo più una donna”. Tuttavia il suo uomo è forte: “Mi è stato molto vicino – dice con la voce rotta dall’emozione -. Si è fatto fare di tutto, compresi esami molto invasivi. Non credo che tanti uomini lo avrebbero fatto”. Così come il rapporto sessuale ‘a comando’: “Una dottoressa ci diceva di farlo dalle 4 alle 5 del mattino perché secondo lei era il momento migliore. Non è stato per niente semplice”.

Il passaggio successivo è l’inseminazione semplice (inserimento nella cavità uterina del liquido seminale): “Ne ho fatte tre-quattro. Soldi e tempo spesi inutilmente”. Allora la coppia approda in un altro centro per la fecondazione assistita. La lista d’attesa è lunghissima e le premesse poco confortanti: “I casi come i vostri – si sentono dire – vengono detti sine causa perché per la sterilità non c’è una spiegazione apparente”. Segue altro percorso di inseminazioni semplici. La donna viene imbottita di medicinali ma alla fine il test di gravidanza è desolatamente negativo.
Si passa alla Fivet, dunque, la cosiddetta fecondazione in vitro dell’ovulo con successivo trasferimento dell’embrione così formato nell’utero della donna. Speranze, dolore e disagi a non finire ma nessun risultato. A quel punto si passa la mano: finiti i tentativi si torna in lista d’attesa. Per un anno. “A quel punto ho cominciato a perdere le speranze”. Ma non tutte: missgerberina butta l’occhio su un altro centro dove l’intera operazione è svolta a prezzi, tutto sommato, contenuti. Altra Fivet inutile. C’è pure uno strascico post intervento che fa infuriare la donna: “Per rivedermi mi avevano messo in una lista d’attesa infinita”.
Scatta la fatidica frase: ““Basta, non ce la faccio più”. Poi una coppia di amici si rivolge a un centro specializzato in Repubblica Ceca. Alla donna vengono impiantati due embrioni in blastocisti. Prezzo: 1800 euro di fronte a 5mila chiesti per lo stesso esame in Italia. Non c’è lista di attesa. I nostri allora si convincono e trovano una “professionalità infinita”: il marito può stare vicino alla moglie in quasi tutti i passaggi,cosa che fino ada allora non era mai successa. Lei si sente rinfrancata. “Entri nella sala del transfert con tuo marito, è incredibile – racconta ancora -. I medici trovano il punto preciso dove viene rilasciato l’embrione grazie a un ecografo e non alla cieca. E te lo fanno vedere in diretta”. Non va bene neanche stavolta ma almeno l’umore non è dei peggiori.
Quando tutto pare finito, i due si ricordano che hanno ancora un embrione congelato in Repubblica Ceca. E’ passato un anno dal primo tentativo e il tempo di conservazione sta per scadere. Tornano all’est e stavolta va tutto bene: missgerberina resta incinta. “Sapete, il mio piccolo lo chiamo pinguino perché è stato congelato per un anno”. Morale: come coppia siamo usciti più forti e più uniti da questa esperienza e voglio dire che se ce l’ho fatta io ce la possono fare tutti, non mollate”. Otto anni di sacrifici ma ne è valsa la pena: in un successivo video la donna racconta il suo parto. Evviva.