Un ormone naturale per la produzione di ovuli durante la fecondazione assistita. Una novità che, sostituendo i farmaci utilizzati fino ad ora, potrebbe evitare alcune complicazioni per le donne che si sottopongono a Pma. E i risultati sono incoraggianti considerando che in Inghilterra è nato il primo bambino al mondo con fecondazione in vitro dopo stimolazione con l’ormone kisspeptina. 

Tra le prime controindicazioni a scomparire ci sarebbe la sindrome da iperstimolazione ovarica, pericolosa per la salute delle donne anche se si tratta di un tipo di complicazione che ne colpisce pochissime. Quelle più a rischio sono genericamente affette dalla sindrome dell’ovaio policistico.

Lo studio, come riporta il Guardian, è stato finanziato dal Medical Research Council e dal National Institute for Health Research e condotto da Waljit Dhillo dell’Imperial College London secondo il quale i risultati della ricerca sono molto incoraggianti e potrebbero portare all’uso della kisspeptina per un’alternativa di fecondazione in vitro più salutare.