Vi infilate sotto le coperte e il pupo inizia a piangere. Pensate sia il momento buono ma vi ritrovate il bambino nel lettone. La vita sessuale delle coppie è destinata ad incontrare un inesorabile spartiacque: quello della nascita dei figli. Una tragedia per alcuni, un cambiamento da prendere con ironia e intelligenza per altri. Ed è proprio quest’ultima la modalità migliore sulla quale sintonizzarsi secondo Alessandro Colizzi, autore insieme alla moglie Silvia Cossu del libro “Paratrac. Il sesso dopo i figli” (Film Daedalus), che i due si firmano come LUILEI. Lui regista e scrittore, lei scrittrice, residenti nei dintorni di Roma, stanno lavorando alla realizzazione di un film che racconti proprio vite a corto di preliminari e piene zeppe di amplessi interrotti. Idillio, crisi, abissi di frustrazioni e resa dei conti – dal titolo dei primi quattro capitoli – sembrano come fasi dalle quali, più o meno, sono passati o passeranno tutti i genitori.
Alessandro, quando è nata l’esigenza di raccontare cosa succede ad un uomo e una donna una volta diventati genitori?
“Abbiamo due figli di dodici e dieci anni. Il secondo per un anno intero si è piantato nel nostro letto perché non dormiva. Da quell’esperienza ci è venuta l’idea di buttare giù, in maniera divertente, la devastazione che subisce una coppia, soprattutto dal punto di vista della vita sessuale, quando nascono i bambini”.
Il libro ricalca solo ciò che avete vissuto voi?
“Non solo. Abbiamo forzato con la fantasia la nostra esperienza, rendendola grottesca. Ne sono nati dialoghi, monologhi e racconti su un tema che è ancora taboo”.
Nonostante succeda a tutti?
“Esatto. E’ singolare che le vendite del libro stiano andando benissimo ma i commenti su Facebook siano pochissimi. Una persona, al momento dell’ordine on line, ha chiesto che sul pacco non venisse indicato il contenuto, come se si trattasse di un volume pornografico”.
Qual è la chiave giusta per non farsi sopraffare dai neonati?
“Prendere consapevolezza del problema, cioè del fatto che la vita sessuale non potrà più essere come prima, all’insegna della spontaneità, della libertà e dell’improvvisazione. E imparare a riderci sopra, a sdrammatizzare. Altrimenti possono sopraggiungere crisi irreversibili. Io stesso ho amici che sono arrivati a separarsi”.
E’ divertente che un terzo incomodo ribalti le abitudini sessuali di una coppia?
“In sé no. Quando un bambino deve dormire e non dorme, quando finalmente si addormenta ma poco dopo attacca a piangere, non è facile continuare ad avere una vita sessuale. Ma bisogna scherzarci sopra e riscoprire l’altro in un altro modo. Ci si può riuscire, se si vuole: io e mia moglie stiamo insieme da 23 anni”.
Il taboo della gente, però, resta?
“Sì, le persone sono restie a parlarne. Temono che corrisponda ad ammettere di avere dei problemi. Problemi che però riguardano tutti”.
Per questo avete deciso di firmare il libro come LUILEI?
“Esatto. Volevamo sancire che queste cose succedono a tutte le coppie, nessuna esclusa”.