
“No, non me l’aspettavo. E’ l’ennesimo gesto che dimostra quanto Bovo fosse grande”. Federica Lisi, la moglie di Vigor Bovolenta, il pallavolista scomparso quasi un anno fa sul campo di gioco a causa di un malore, sta viaggiando verso Ravenna. Domattina alle 10,30 sarà infatti al Ginanni con i due figli maggiori, Alessandro e Arianna, di 8 e 4 anni: la scuola ha infatti deciso di ricordare l’atleta, ex allievo dell’istituto, con una targa.
Federica, come vivi il fatto di essere spesso intervistata, sia sui giornali che in televisione?
“Capisco che una donna rimasta sola con cinque figli, di cui l’ultimo concepito prima della morte del papà, possa far scattare molta solidarietà. Ma sono convinta che se Bovo non fosse stato Bovo, non si sarebbe mosso tutto questo. A Ravenna sono stata dieci giorni ma oggi torno volentieri, mi sarebbe dispiaciuto non essere alla celebrazione del Ginanni”.
Che cosa ti dà la forza di andare avanti?
“E’ uno scambio reciproco tra me e i miei bambini. Se io do forza a loro, loro ne danno a me. Qualcosa di materno mi è scattato dentro, qualcosa di molto difficile da spiegare ma allo stesso tempo inevitabile”.
Chi ti aiuta nell’organizzazione quotidiana?
“Siamo tornati a vivere a Roma, nella casa dei miei genitori. Bisognerebbe costruire un monumento per loro. Mio padre si sveglia la notte per la poppata di Andrea, che ha quasi quattro mesi. Mia madre mi aiuta per quella della mattina. Loro ci sono sempre, poi si aggiungono mia zia, mia cugina, mio fratello. La nostra è un organizzazione ad incastro, non tralasciamo nessun dettaglio”.
Com’è la tua giornata-tipo?
“Mi sveglio alle sei e mezza, faccio una doccia, mi vesto e poi sveglio e preparo le femmine: Arianna e le gemelle Angelica e Aurora, di due anni. Mentre mio padre porta a scuola Alessandro e il piccolino resta a casa, io esco con loro il più in fretta possibile. Prima timbro il cartellino, meglio è”.
Hai accettato l’incarico della Federazione italiana di pallavolo?
“Sì, non smetterò mai di ringraziare il presidente Carlo Magri che mi ha offerto questa opportunità. Per ora lavoro cinque ore e mezza perché ne ho due di allattamento, in futuro si vedrà. Vivo alla giornata”.
Dopo il lavoro, ci sono ancora i bambini: hai mai un attimo di pausa per te?
“No, mai. Quando esco dal lavoro ritiro i bambini e li porto a calcio e a danza. Alle sette e mezza doccia per tutti. E dopo cena, a turno, li mettiamo a letto. Io non vado mai a dormire prima dell’una e mezza. Il tempo di pensare non c’è. Meglio così, meglio non fermarsi, non staccare. Il momento per le domande verrà da sé, più avanti”.
I bimbi te ne fanno già?
“E’ Arianna quella che vive il periodo più critico. Chiede spesso il perché di quello che è successo. Alessandro meno: anche il suo ambientamento a Roma sta procedendo molto bene. Fin da neonato è stato abituato a girare: Piacenza, Perugia, Ravenna”.
La tua forza l’hai dimostrata anche nel percorso di fecondazione assistita che hai portato avanti per avere i tuoi figli. Che cosa racconta, la tua storia?
“I primi quattro figli sono nati con dieci Fivet, tra freschi e congelati. E’ stata dura ma avevo chiaro davanti a me l’obiettivo e non mi sono arresa. Ad una donna nelle condizioni in cui ero io consiglierei di assicurarsi di avere accanto una persona che capisce gli sbalzi d’umore, di affidarsi a professionisti seri e di non farsi paranoie per il dolore, il peso che cambia, gli ormoni che vanno e vengono”.
Tu che sei riuscita a diventare mamma grazie alla medicina, che opinione hai in materia?
“Peccato che a livello economico, non tutti possano permettersi la fecondazione assistita. Per noi è stato un mutuo. Per il resto, se penso alle lacrime che ho pianto perché avere dei bambini non poteva dipendere da me, mi rendo conto di quanto ne valga la pena”.
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Commenti:
Questa Donna ha una forza che va al di là dell’umano… L’ho vista anche intervistata sulla Rai e la cosa che mi ha toccata veramente è la serenità con cui raccontava l’accaduto passato e il presente quotidiano con il sorriso sempre presente. Probabilmente i suoi 5 bimbi sono degli angeli custodi….altrimenti razionalmente non riuscirei a spiegarmelo. Io ho solo una figlia e già faccio fatica a gestirmi quella, con un compagno poco presente.
Complimenti per l’articolo.
Ciao a tutte voi, il vostro sito è veramente super!
Silvia Grandi
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